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Capitolo “Funghi, batteri, virus” - volume secondo - pag. 623-628
Autori: N. Dallabetta, A. Dorigoni, F. Micheli, I. Piffer, M.E. Vindimian
Nella azienda sperimentale dell'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige è stata monitorata la diffusione delle AP allo scopo di verificare quando la malattia si è introdotta, individuare eventuali asi di risanamento e valutare l'incidenza di Ap sulla quantità e sulla qualità delle produzioni in diverse cultivar di melo. Dall'analisi storica dei dati produttivi delle piante soggette a prove sperimentali di diversa natura è emersa una diffusione rapida e recente della malattia, manifestatasi per la prima volta e solo sporadicamente nel 1998, mentre molto limitati sono, fino ad ora, i casi remissivi dei sintomi. L'arrossamento precoce delle piante è sfociato in malattia l'anno seguente nella metà dei casi. La produzione di piante affette da AP è risultata evidentemente modificata per aspetto e per la dimensione dei frutti.L'evoluzione nell'accrescimento dei frutti ha evidenziato un calo del tasso di crescita e di conseguenza nell'efficienza delle piante affette da AP durante tutta la stagione. La qualità interna della produzione, anche di quella apparentemente normale, è apparsa profondamente modificata e al di sotto dei requisiti minimi per la commercializzazione, a cause della riduzione del tenore in zuccheri e in acidità , dell'aumento della durezza dello stato di maturazione, decisamente anticipato rispetto alle piante sane. Per quanto riguarda la sensibilità varietale, "Gala" e "Golden" hanno manifestato maggiormente la presenza del patogeno rispetto a "Renetta Canada Bianca", che è risultata relativamente tollerante.
Parole chiave: melo, AP, qualità della produzione.
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