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Capitolo “Funghi, batteri, virus” - volume secondo - pag. 619-622
Autori: A.M. Ciccotti, M. Deromedi, M. Filippi, P. Magnago, E. Rossi, M.E. Vindimian
La persistenza dei fitoplasmi responsabili degli scopazzi del melo (AP) rimane sostanzialmente stabile nelle radici ma varia nel tempo nella parte aerea. AP viene infatti facilmente trasmesso tramite nnesto con gemme prelevate in estate ed in autunno mentre viene difficilmente trasmesso o scompare del tutto negli innesti con gemme dormienti. Per garantire l'assoluta sanità del materiale prima dell' introduzione nella filiera vivaistica si è ritenuto opportuno predisporre una prova specifica volta a verificare l'intervallo di tempo in cui il prelievo è pi๠sicuro, valutando anche l'efficacia della termoterapia in acqua calda quale tecnica di eventuale risanamento (46ºC per 45 minuti, 50ºC per 15 minuti). Il 6,13% del materiale non trattato (35/522 innesti) è risultato positivo e non sembra facile l'individuazione di un periodo sicuro per il prelievo. Del materiale trattato a 50º solo 1 è risultato finora positivo: complessivamente quindi, solo lo 0,27% del materiale sottoposto a calore è risultato infetto (1/370 innesti). La termoterapia in acqua calda sembra quindi presentare una azione positiva sul materiale. Tuttavia per un risultato completo sono necessarie ulteriori verifiche sul materiale innestato.
Parole chiave: scopazzi del melo, innesto. termoterapia.
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