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Capitolo “Funghi, batteri, fitoplasmi, virus.” - volume secondo - pag. 219-224
Autori: G. Moiraghi , A. Morando, F. Sozzani
Nelle annate 2002-2003 in un vigneto di "Moscato bianco" ubicato in ambiente fortemente favorevole all'oidio è stata sperimentata la difesa eradicante, iniziata in presenza di una infezione già diffsa, utilizzando alcuni prodotti in commercio (dinocap, penconazolo, trifloxystrobin) e sperimentali (difenoconazolo+dinocap, spiroxamina). Nel primo anno di prova, intervenendo in presenza di un attacco esteso ad oltre il 70% dei grappoli, due trattamenti ravvicinati hanno limitato in modo consistente l'intensità , ma non la diffusione della malattia. Per penconazolo e spiroxamina si è notata anche un'attività indiretta nei confronti della botrite, mentre trifloxystrobin ha contenuto in modo altamente significativo la muffa grigia. Nell'anno successivo, intervenendo pi๠precocemente (meno dell'1% di acini colpiti), si è contenuta l'attività del patogeno, limitando i danni che, comunque, hanno finito per interessare almeno il 50% dei grappoli. E' cosଠconfermato che in presenza di oidio conviene in ogni caso intervenire, ripetendo l'intervento a pochi giorni, ma un'adeguata difesa preventiva è l'unica possibilità per evitare la presenza di questa malattia e di tutti gli effetti diretti e collaterali negativi che ne conseguono sulla produzione.
Parole chiave: vite, oidio, Uncinula necator, Botrytis cinerea, difesa
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