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Capitolo “Diserbanti” - volume unico - pag. 673-678
Autori: G. Borzini
Continuandosi prove precedenti è studiata la possibilità di ottenere - mediante applicazioni di Acido Gibberellico - lo sviluppo di grappoli con acini più distanziati fra loro; ciò per renderli meo suscettibili agli attacchi di Botrytis cinerea.
Dalle prove effettuate nel 1968, in Piemonte, è apparsa confermata - per il vitigno Barbera - l'efficacia al riguardo di un'unica applicazione di Acido Gibberellico (15 p.p.m.), dopo il pieno germogliamento delle viti, ottenendosi l'allungamento del picciuolo nonchè della parte fertile dei grappoli con conseguente diminuzione del grado di densità degli acini e minor attacco di Botrytis cinerea, accertato in saggi orientativi, nel confronto del testimonio.
Nel caso del vitigno Nebbiolo, non si sono invece confermati risultati positivi che si erano ottenuti, con Acido Gibberellico, in prove effettuate nel 1967.
Si conclude rilevando la opportunità di proseguire la sperimentazione interessando in particolar modo il vitigno Barbera che, unitamente ai vitigni Dolcetto e Brachetto, può dar luogo a confortanti risultati, a seguito di un'applicazione di Acido Gibberellico, per controllare le possibilità pratiche di realizzare un metodo di lotta indiretto sensibilmente efficace contro gli attacchi della temibile Muffa grigia.
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