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Capitolo “Aspetti indesiderabili e inquinamento da fitofarmaci” - volume unico - pag. 31-36
Autori: S. Gorbach, W. Knauf, D. Oeser
L'autore riassume e discute i dati tossicologici relativi a mammiferi, pesci, larve d'insetti, vermi, granchi, piante acquatiche e alghe. Il prodotto non è tossico per il Lebistus reticulatus in acqua di mare.
Degli esperimenti hanno rivelato che le alghe e i batteri possono decomporre l'Endosulfan in pochi giorni, nel suo alcool, un metabolita non tossico. Questi test sono stati realizzati utilizzando dell'Endosulfan marcato 14C, essendo gli organismi di prova, da una parte Chlorella e Scenedesmus e dall'altra una coltura mista di batteri.
In un altro studio di bilancio su Carassius auratus mediante Endosulfan marcato 14C si dimostra che nello spazio di 15 giorni i pesci sono in grado di espellere tale e quale o sotto forma di metaboliti, fino al 98% dell'Endosulfan ingerito.
Nel quadro di un programma di ricerche effettuate nel 1970 nella parte orientale dell'isola di Giava, si è rilevato che in condizioni ambientali normali i residui di Endosulfan nell'acqua di una risaia trattata per atomizzazione, sono inferiori di 1 ppb alla fine di 24 ore se l'acqua d'irrigazione attraversa la risaia, o entro tre giorni se si stratta di acqua stagna. Le analisi sono state effettuate mediante cromatografia in fase gassosa e il test biologico mediante Puntius javanicus.
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