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Capitolo “Lotta contro insetti, acari e nematodi” - volume secondo - pag. 445-456
Autori: M.G Paoletti
Per due anni, nella bassa pianura veneta presso S. Donà e Stretti (Venezia) si sono esaminati l'effetto "benefico" nel controllo dei fitofagi del mais di una siepe polifita e di scoline e capezzagne rbite nella monosuccessione di mais da granella.
In particolare si è analizzata la dinamica di alcuni efficaci predatori del Ragnetto rosso (T. urticae Koch).
La siepe (a S. Donà ) funziona come un "polmone" per alcuni efficaci predatori (Stethorus punctillum, Oligota flavicornis), che entrano nel campo di mais e controllano il Ragnetto rosso all'inizio di stagione e successivamente, pur con basse densità di preda. Questi predatori si trovano abbondanti su siepe prima e dopo il ciclo vegetativo del mais. Vicino alla siepe appaiono prima che lontano dalla siepe (sulle piante di mais).
Capezzagne e scoline erbite paiono essere meno utili nel sostenere popolazioni di questi predatori di Ragnetto rosso. In particolare, a Stretti, dove non esistono siepi e la monocoltura di mais si estende su una vasta area, Stethorus ed Orius majusculus compaiono circa due mesi dopo che a S. Donà , a pullulazione già assai elevata di Ragnetto rosso. Oligota è a Stretti molto rarefatta.
Dimostrata, praticamente, l'utilità della vegetazione spontanea (una siepe polifita) nei riguardi della difesa del mais, si dovranno perfezionare ricerca e sperimentazione per consentire una migliore gestione della vegetazione spontanea e non in azienda.
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