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Capitolo “Lotta contro le malerbe” - volume terzo - pag. 361-370
Autori: A. Damiano , C. Gubbiotti, D. Magnani, M. Viglietta
Vengono descritte le principali caratteristiche chimico-fisiche, tossicologiche, di impatto ambientale ed agronomiche del nuovo principio attivo Imazetapir (siglato AC 263.499) scoperto dalla America yanamid Co., USA.
L'Imazetapir appartiene alla classe di erbicidi denominati immidazolinoni e presenta bassissima tossicità verso gli animali in genere, scarsa tendenza ad accumulasi nell'ecosistema, meccanismo d'azione specifico che blocca la biosintesi degli amminoacidi valina, leucina ed isoleucina, propria esclusivamente delle piante, e induce disordini nel metabolismo proteico con arresto della crescita, necrosi e morte delle infestanti sensibili. Soia, pisello, fagiolo, fava, favino, lupino, cece, lenticchia. trifoglio ed erba medica non subiscono l'azione dell'Imazetapir perchà© riescono a metabolizzarlo e degradarlo rapidamente a composti innocui.
L'AC 263.499 può essere distribuito su soia in pre semina con incorporamento ovvero in pre-emergenza di questa coltura e di altre leguminose, tranne trifoglio ed erba medica, alla dose di 75-100 g p.a./ha; in post-emergenza alla medesima dose è possibile intervenire su tutte le colture citate allo stadio di 3-4 foglie trifogliate o su medica già impiantata prima del ricaccio.
Le erbe sensibili sono quelle pi๠diffuse nella soia e nelle altre leguminose per cui l'AC 263.499 si è dimostrato selettivo.
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