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Capitolo “Funghi, batteri, fitoplasmi, virus.” - volume secondo - pag. 127-130
Autori: S. Bugini, U. Mazzucchi, P. Pirazzini, E. Stefani
Nel 2003 si è avuta una recrudescenza della malattia, che ha interessato numerose varietà , ma soprattutto Aurora, Carmene Vitillo. Sono stati isolati nuovi e numerosi ceppi batteri fitopatogeni da cncri rameali attivi e indeterminati. Tre ceppi isolati delle annate passate sono stati inoculati su piante di albicocco della cv. Aurora, tramite tagli di potatura e attraverso le ferite da sgemmatura / caduta delle foglie; è stato possibile riprodurre i cancri della malattia dai tagli di potatura e in un solo caso da ferite di sgemmatura/caduta delle foglie. Sono stati inoltre approntati tre campi sperimentali nei pressi di Imola, Faenza e Cesena al fine di valutare interventi agronomici atti a limitare la progressione del deperimento: questi interventi si basano sulla individuazione del periodo ottimale per la potatura bruna, sulla messa a punto di appropriati interventi basati sull'utilizzo di prodotti rameici e su misure atte alla riduzione o eliminazione delle sorgenti di inoculo primario e secondario. I primi dati sperimentali sono promettenti ed hanno messo in evidenza la possibilità di intervenire positivamente per il risanamento degli albicoccheti colpiti dalla sindrome.
Parole chiave:deperimento dell'albicocco, batteriosi, pseudomonadi, Romagna.
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