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Capitolo “Funghi, batteri, fitoplasmi, virus” - volume secondo - pag. 473-480
Autori: I. Camele, G. Campanelli, V. Candido, V. Ferrari, C. Mennone, G. Mennone, G. Quinto
Sono riportati i risultati di due anni di prove di difesa del melone d'inverno (Cucumis melo var. inodorus) dall'oidio basata su una strategia a basso impatto ambientale. Golovinomyces cichoracearum, gente eziologico della malattia, è stato identificato mediante metodi diagnostici di tipo molecolare. La sperimentazione è stata condotta a Metaponto (MT) presso l'Azienda Sperimentale "Pantanello" nel biennio 2006-2007. àˆ stato saggiato, in entrambi gli anni,un nuovo formulato naturale denominato "Stifà©nia", registrato in via provvisoria in Francia su vite, ma non ancora commercializzato in Italia. Si tratta di un prodotto ottenuto dai semi del fieno greco (Trigonella foenum graecum) privo di qualsiasi effetto tossico sui mammiferi e sui microrganismi del suolo e che, somministrato in via preventiva, dovrebbe stimolare l'autodifesa della pianta. Le prove hanno dimostrato la scarsa efficacia dello "Stifà©nia" nella protezione di melone da oidio. Le prove hanno, inoltre, verificato la notevole diffusione della malattia sulla cultivar suscettibile Amarillo e il contenimento della malattia sull'ibrido F1 resistente Cocorito.
Parole chiave: melone, oidio, PCR, resistenza
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