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Capitolo “Difesa delle piante infestanti” - volume primo - pag. 363-372
Autori: A. Bottalico, Paolo Rendina, B. Valentini
Lo scopo di questo lavoro è stato di indagare le diverse tecniche di spollonatura del nocciolo applicato in un campione rappresentativo di aziende corilicole del Piemonte 5 di alcune aree limitrofe (Lombardia). Dall'indagine è emerso che, nelle aziende intervistate, le tipologie di spollonatura praticate sono di tipo manuale, meccanico e chimico, con tempi e costi molto variabili tra le diverse tecniche. La pratica gestionale più utilizzata prevede la spollonatura chimica durante la stagione vegetativa combinata con la spollonatura meccanica duraute la stagione autunno/invernale. È stata inoltre condotta una sperimentazione di campo per individuare la tipologia di spollonatura più efficace e valutarne tempi e costi. Il confronto sperimentale è stato effettuato in due aziende del Nord Ovest che coltivano la cv Tonda Gentile Trilobata, allevata con forma monocaule. In un'azienda sono state applicate esclusivamente le tecniche ammesse in agricoltura biologica (decespugliatore, spollouatura manuale con forbicioni), mentre sull'altra sono state applicate tecniche di spollonatura manuale, meccanica, chimica (carfentrazone-etile, piraflufen-etile, NAA = acido 1-naftalenacetico). Dalle prove sperimentali si è evidenziata una buona efficacia da parte del NAA nel contenimento dei polloni su nocciolo, tecnica però ancora poco utilizzata nelle realtà aziendali in seguito al costo elevato del trattamento. Dove si applicano tecniche di agricoltura biologica la soluzione più valida è l'utilizzo del decespugliatore opportunamente attrezzato. Parole chiave: nocciolo, NAA, carfentrazone-etile, piraflufen-etile
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